Il rito delle confraternite è una tradizione che il Cilento Antico conserva intatta da alcuni secoli e che si rinnova di anno in anno il Venerdì Santo.
In questa occasione le confraternite sono le protagoniste della vita del paese mediante il suggestivo rito della visita agli altari della deposizione, comunemente detti subbùrcri (sepolcri), del proprio paese e dei paesi limitrofi. Non si tratta solo di un momento di alta religiosità popolare, ma anche di un'occasione di incontro con le comunità dei paesi limitrofi.
La festa della Madonna di Costantinopoli è la più spettacolare che si tiene ad Agropoli e si celebra il 24 luglio.La tradizione vuole che un quadro della Madonna sia stato ritrovato in mare da alcuni marinai dopo una tempesta. Portata sulla terraferma, la scelsero quale loro protettrice, edificando in suo onore una cappella nell’antico nucleo fortificato.In occasione di uno dei tanti attacchi al borgo da parte dei feroci saraceni, la chiesa fu depredata, con l’asporto sacrilego di arredi e oggetti sacri, fra i quali appunto la Sacra effige di Maria. All’atto di salpare, la leggenda vuole che le veloci galere non riuscissero in alcun modo a prendere il largo a causa di una forza sovrannaturale, che con venti e maree sfavorevoli impedivano alle navi di partire. I pirati riuscirono a salpare solo quando decisero di lasciare in prossimità della spiaggia la Sacra immagine.
Spesso, legata alla festa patronale, è la sacra rappresentazione, una reminiscenza del Medioevo, che oggi, dopo un periodo di morte apparente, sta vivendo in alcuni paesi un momento di particolare fortuna, in quanto concentra l'attenzione dei fedeli alla fine della processione di mezzogiorno. Le più note sono quelle di Rutino, di Perdifumo (8 maggio), di Vatolla (15 agosto) ove si rappresenta la lotta tra l'Angelo e il Diavolo, il primo sempre impersonato da un bambino, sospeso ad un cavo d'acciaio, che vince dopo un duello verbale, sul Diavolo, che recita la sua parte su un piccolo palco e indossa un'armatura o un costume rosso e nero. Interessanti sono i versi che i due protagonisti recitano, altisonanti e di stile barocco.
I pellegrinaggi sono una grande occasione di incontro tra micro-culture, a volte tra loro lontane, ma che trovano periodicamente una feconda possibilità di scambi culturali. Le persone che ne sono protagoniste esprimono inconsciamente quanto di autentico è rimasto nel loro animo, legato anche alle radici e alla memoria di tempi lontani che sembrano rivivere tramite i riti e la gestualità, sia sacra che profana.
Tra i tanti mestieri del Cilento ve ne erano di quelli a posto fisso, con regolare bottega, altri itineranti. Molti, anche bravi artigiani, giravano da casolare a casolare offrendo le loro prestazioni, ricavandone modesti guadagni consistenti in pochi soldini o, normalmente, in generi in natura.
Alcuni di quei mestieri consistevano sulla semplice prestazione manuale, altri nel baratto di merci, altri ancora in vere e proprie compravendite.