Quando i Saraceni sbarcarono ad Agropoli, portarono con sé un' unica donna che era figlia del loro capitano. Essi divennero subito i padroni assoluti di tutto il territorio circostante.
Il comandante dell’orda non aspettò molto a far incoronare se stesso re e sua figlia regina di Agropoli .
Questa donna era bellissima. Era singolare solo nel colore del volto, che era verde.
Dopo averla vista a volto scoperto, i pescatori del luogo ed i contadini la chiamarono “la Regina verde”. La donna rispondeva a tutti i corteggiatori con un netto rifiuto. Niente riusciva a far apparire sul suo volto un solo sorriso.
Narra un’antica leggenda agropolese che i gabbiani sono le anime dei marinai morti in mare e chi li uccide o li scaccia attira su di sé l’ira del Signore. Ad Agropoli nel XVIII secolo ci fu una carestia e una grave pestilenza.
Furono uccisi in quell’occasione molti capi di bestiame, considerati portatori del virus mortale.
I Romani identificarono Demetra con Cerere, e la figlia Persefone con Proserpina. Demetra era la dea greca della fecondità della terra, figlia di Crono e di Rea, sorella di Zeus e di Ades. Insegnò agli uomini, che vagavano per i boschi e si nutrivano di ghiande, l'agricoltura. Venne chiamata anche Thesmophèros, cioè legislatrice, in quanto istituì le leggi che governavano il vivere civile.
di Basilio Santòcrile
Si racconta che un signorotto allora abbastanza noto nel Cilento, Don N. C. passava per Monteserra in groppa al suo cavallo, seguito dal suo baldo servitore in groppa ad un asino, al chiarore della luna piena scorse in lontananza una fanciulla, che percorreva a piedi la stessa strada. Si fermò e, fattala salire sul suo cavallo, intendeva darle un passaggio fino al paese più vicino. La fanciulla accettò l’offerta, ma giunti ad un bivio chiese di smontare da
cavallo perché le loro strade si dividevano.
di Basilio Santòcrile
Quando ero ragazzino, dell’età di 10 -11 – 12 forse 13 anni, mi accinsi a fare una raccolta di canzoni cilentane insieme al mio amico Zi Cicco, ne raccogliemmo circa 2000, e una vecchietta del Paese zi Carmelia, mi prestò un quaderno scritto dal suocero, nel quale oltre alle canzoni Cilentane si accennava ad una mitica strega di Monteserra. Si parlava di una strega vissuta in quella zona a metà 700 e inizi 1800, di fatti misteriosi accaduti in quella località e di eventi strani.